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arti, una reazione del realismo sul misticismo, nella quale la realtà diventava la sola verità. Politicamente l'unico ideale possibile era la gloria del proprio Comune, e Macchiavelli fonde con essa la propria passione politica, alzandola così da poter scrivere per essa le più belle pagine della letteratura nazionale, slargandola fino a fantasticare un'Italia intera, servendosene come di una soluzione morale alle osservazioni che le cose e gli uomini gl'imponevano fatalmente all'ingegno.
Poichè la realtà della vita era così e non si poteva cangiarla, il miglior modo di purificarla stava nel renderla utile alla patria, entro la quale solamente gl'individui per natura malvagi possono mutare sè stessi fondendo il proprio nel suo interesse generale. Ma in lui questa conclusione derivava piuttosto da un accordo spontaneo d'istinti, che da un processo tragico della sua anima respinta duramente dalla realtà e costretta a conciliarla in sè medesima per vivervi.
Allora Macchiavelli non meditava ancora sè stesso, come più tardi nella disgrazia del ritorno mediceo, quando scrisse per commissione del cardinale Clemente le storie; e s'abbandonava alla spontaneità della propria natura con tutta la foga di una gioventù, che vizii e passioni non avevano ancor