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più bello e il più fino mosaico di ogni tempo; Tasso ed Ariosto vi hanno meditato peregrinando la propria rivalità; Lombardini e Paleocapa studiando i mutamenti del suo territorio vi hanno cercato i primi profili della geologia storica: Pio VII e Garibaldi vi sono passati egualmente espulsi da Roma, Teodorico e Odoacre vi si sono contesi l'impero d'Occidente; Astolfo coi Longobardi, Pipino coi Franchi v'iniziarono la lotta per il potere temporale dei Papi.
Gli avvenimenti vi si susseguono agli avvenimenti; la via Emilia, uno fra i più grandi fiumi della storia, corre sempre.
Le sue piene sono invasioni, i suoi straripamenti assumono nomi di battaglie; presso i ponti de' suoi fiumi sorgono città e villaggi. Dopo i Romani passano i Barbari, dopo i Barbari i Crociati, dopo i Crociati gli eserciti di tutta l'Europa, che vengono a battersi in Italia ancora centro della civiltà mondiale. Talvolta il suo piano echeggia sotto il galoppo leggero dei Numidi alleati dei Romani, cavalieri impetuosi come il vento dei loro deserti e altrettanto mutevoli; tal'altra risuona sotto il cupo ritmo dei cavalieri Normanni tremendamente gravi di ferro. I primi emblemi guerreschi che vi guidarono soldati furono le aquile d'argento date da Caio Mario alle legioni nella sua riforma militare, l'ultimo