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gente e per sincerità di commozione riescirono quali nessuno, nemmeno fra i più vecchi, ne ricordava nelle Romagne; il popolo vi fu ammirabile, gli oratori, secondo il solito, rimasero troppo al di sotto dell'idea e del fatto che dovevano esprimere.
Quindi si fece silenzio.
I giornali non si occuparono più oltre dell'oscuro prete romagnuolo, che aveva avuto tanta parte nel risorgimento italiano: nessuna rivista, nessun libro, ch'io sappia, ha ancora studiato i problemi posti e risolti da Don Giovanni nella sua vita. La semplicità, che è l'ultima forma della verità, è anche troppo spesso l'ultima ad essere compresa.
Un amico, al quale l'ho richiesta, mi ha portato l'originale della dichiarazione di Don Giovanni. Molti spiriti forti di quella mezza coltura che fa disprezzare tutto permettendo di parlare su tutto, avranno sorriso leggendola; infatti la sua forma letteraria è meno che meschina, il suo contenuto filosofico piuttosto volgare. Io stesso al primo tempo non sono riuscito a difendermi da un sottile senso di scherno che si è poi mutato in ammirazione studiando e ricostruendo tutta l'eroica e semplice vita di Don Giovanni.
Queste pagine che, ammalato per causa sua, scrivo di lui, a letto, senza dormire e senza muovermi da una positura che mi toglie spesso di