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— Hai capito! Io torno addietro, tu caccia il mulo nel bosco, nel

campo, nascondilo o, se non è possibile, ripara i due. Io fischierò, in una stretta faccio fuoco.

— Oh!
— Non hai paura tu?

Pio Nono non rispose.

— Siamo intesi?
— Ma chi sono?
— Umh! E Don Giovanni si mise l'indice sulla bocca; si trasse il

fucile dalla spalla, l'armò.

— Vado innanzi, siamo intesi.

Don Giovanni si perdette alla prima svolta del sentiero.

Pio Nono era rimasto pensieroso. Amico di Don Giovanni e conoscendone le azioni, pensò tosto che quei due signori fossero due banditi, come si diceva nel linguaggio del popolo, ma importanti. V'era dunque un pericolo serio ad accompagnarli.

Ma Pio Nono era naturalmente coraggioso. I due tacevano; quello a piedi camminava alla testa del mulo. Pio Nono colla catena del capezzone nelle due mani stava indietro il più possibile e si faceva quasi trascinare per moderare l'andatura della bestia. Pensava fra sè inquieto:

— Piano, Garibaldi! gridò improvvisamente.

I due si voltarono.