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l'eroico Ciceruacchio e Ugo Bassi a Bologna, non avrebbe inferocito su Don Giovanni?
Una grande ragione v'era che Garibaldi in quel momento non capiva.
Dopo otto giorni, combinati accordi con altri patrioti, Garibaldi sempre guidato da Don Giovanni, prese l'Appennino, giunse a Palazzuolo, e per Pietramala, le Filigare e Prato potè arrivare a Talamone.
Al momento di partire da Modigliana, il più ricco possidente del paese, certo Papiani, l'unico che Don Giovanni avesse messo nella confidenza di quella perigliosa ospitalità, offerse timidamente a Garibaldi tutto il denaro della propria cassa. Questi gli strinse la mano e rifiutò cortese, ma austero.
L'altro insisteva; Don Giovanni, che sapeva il Generale senza un soldo e che non ne aveva neppure egli per imporglieli col diritto dell'amico, che gli salvava la vita, sorrideva.
Garibaldi mantenne il rifiuto.
Partirono in una notte cupa; sempre pei monti giunsero sopra la Badia di Susinanna, antico feudo del celebre Maghinardo.
Erano sfiniti. Don Giovanni vi conosceva un mulattiere, che abitava presso il mulino, e pensò di svegliarlo per chiedergli i muli. Nascose i due compagni in una fratta e avanzandosi sotto la casa lanciò un sasso alla finestra del m