Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
gli si tendevano per un balzo improvviso. Gli sembrava che Garibaldi sorgesse in quel momento alla svolta della strada.... e allora egli gli saltava incontro gridando:
— Fuggite, basto io a trattenerli.
Se quelle notti fossero state molte, la sua ragione ne avrebbe sofferto. Ma l'appuntamento venne mutato; era stata scelta la strada di Ravenna per la Coccolia e Forlì. La notte del 20 agosto Don Giovanni, avvisato, si recò in cima al monte di Trebbio, che divide Modigliana da Dovadola: pioveva dirottamente. Giunse Garibaldi in carrettino; Don Giovanni uscì dal nascondiglio, il cuore gli batteva da scoppiare. Non aveva riconosciuto il Generale perchè non lo conosceva, ma lo aveva sentito. La strada e la notte erano deserte: nè un baleno, nè una voce.
Garibaldi già disceso aiutava un compagno.
— Sono io, disse Don Giovanni.
— Sono io, rispose Garibaldi.
Tutto era detto.
— Andiamo?
— Il mio compagno è ferito e non può camminare, soggiunse Garibaldi
con voce calma.
Don Giovanni, che aveva riacquistato tutta l'energia della propria natura nel pericolo di quel momento, ebbe un impeto che frenò a stento. Che importava del compagno?