Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
TERZO. | 79 |
hebbe, velocemente si volterà, tal che da se a se si castigherà, voltandosi sempre da quel lato, alquale egli non se volea voltare.
[Aiuto di lingua, quando si batte di bacchetta nel castigo della credenza.]Ma notate, che sempre che il Cavallo si batte nel mostaccio di bacchetta, in un tempo si vuol fare in suo soccorso quel moto, & suono di lingua. & benche non si batta, pur fin ch’egli da se si volti, non manchi mai, accioche prenda quell’uso, che ogni fiata dapoi che egli ode quel suono di lingua, determinatamente voltando si giri, senza donarsegli altro favore.
[Quando cadette al far delle volte di levargli la credenza; e come si dee seguire.]Et se al far di queste volte egli cadesse, non ne facciate conto, ma lassatatelo pur cadere, che da se stesso si alzerà, & tanto maggiormente al vin si troverà castigato. Dapoi come vi accorgerete che sia un poco stanco, voi gli scioglierete quel capo di guinzaglio, che gli sta legato nella sopracigna, & tantosto dovete cavalcarlo, & con la man destra tenerete quel capo in mano cambiando di trotto, & al fin di cinquanta palmi vi fermerete, & parimente, come vi dissi nella regola de i torni, fate che all’incontro vi sia un’huomo con la bacchetta in mano, che lo minacci dalla banda sinistra del mostaccio, et bisognando anco ivi gli da alcune botte, fin che si volti, & in quel tempo gli darete un poco di aiuto, tirando il guinzaglio, il qual vi servirà per falsa redina, & non mancherete al tẽ en en po della volta di far quegli scoppi di lingua, che in questo modo egli si volterà, & cambiando avanti fin al luogo donde partiste, vi fermerete un’altra fiata, et appresso lo volterete similmẽ en en te dalla man destra col medesimo castigo di un’altro, che gli stara all’incontro pur con la bacchetta: overamente non vi essando altro lo batterete dalla man sinistra, & giunto a quel termine di prima così come si fece allora, voltandolo dalla man destra, si aiuterà & da voi, & da quel tale. Et notate, che solo da tre volte si vuole aiutar con la falsa redina, & dapoi gli la leverete, perche basterà solo a farlo voltare il timor della bacchetta di colui che gli sta davanti, & in ultimo senza che all’incontro vi sia persona, ogni fiata che voi gli sete adosso, gli mostrerete la vostra bacchetta dalla banda contraria, & lo aiuterete di lingua, tenendogli la redina destra più tirata dell’altra, & egli facilmente si volterà.
Quando il Cavallo tiene la credenza dalla man manca, similmente dovete ivi legargli un capo di guinzaglio nell’occhio dell'incastratura della briglia dove se gli pone la falsa redina quã an an do è polledro, et l’altro capo nella supracigna, usando quel modo c’ho detto avanti nella credenza di man destra: & conforme a tutti quegli ordini egualmente lo dovete correggere, posponendo solo la banda, nella quale se gli ha da dare il castigo, o aiuto.
[Altro modo per levargli la credenza.]Alcuni semplici cavalcatori si potrebbono prevalere ancora ponendo al Cavallo una cavezzanetta, sol con una corda, che gli penda nella banda dove non si volta, & com’egli fara difesa in non volersi girar da quella mano, un’huomo a piede, che tener a quel capo di corda, tirandola il fara voltare. & questa corda si vuol ponere di sorte nel cappio, overo anello della cavezzana, che quando