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TERZO. | 67 |
mente a tutti i Cavalli basterà solo che se gli ponga tant’alta, che la briglia, posandosene nelle barre, non gli tocchi, ne batta sopra i detti scagloni, che altrimenti farebbe spesso motivo col capo.
[Utilità della musarola.]Molto è da lodarsi la musarola: perche se egli porta naturalmente la bocca chiusa, non gli può nuocere; & se pur la tiene aperta, non solo gli giova, ma lo corregge di tal sorte, che essendo assuefatto con essa, dapoi (quantunque se gli tolga) sarà egli talmente corretto, che anderà sempre con la bocca giusta, & con misura grande il stara fermo di testa, & fermo di collo, & d’arco, caminando sempre col suo vero appoggio. Et non rispondo a quelli che la vogliono biasimare, che forse per il poco discorso, & la poca esperienza che hanno, bisogna tacendo lasciar la lingua loro disciolta.
[Che sempre dee havere un poco d’appoggio.]E da notarsi ancora, che non solo quando il Cavallo si maneggia da fermo a fermo, overo a repoloni , ma quando passeggia, & trotta, & quando galoppa, & corre, vuole andare almeno con un poco di appoggio: perche andera piu sicuro, & all'incontrare hara piu fermo, & grande urto, cosi come al maneggio similmente di qualunque sorte si sia sarà sforzato venir sempre fermo in un segno, & in una pista, eguale, & giusto, & assai corretto.
[Quã an an do beve la briglia, o fa piumacciuoli.]Quando il Cavallo si beve la briglia, overamente sta chiomazzuoli, benche l’uno & l’altro vitio si può correggere con la qualita della briglia, nondimeno ora mi pare, come poco avanti promisi, quando parlai delle briglie, di dirvi questo modo, il quale è degno da stimarsi.
Prederete poco piu di un palmo di cordella, che sia sottile a modo di un duplicato & grosso laccio, & legate un capo di essa all’occhio della briglia di sotto il barbazzale, & dapoi riversate al Cavallo il labro disotto, & ivi ponetegli questa cordella fra il detto labro, & la gengiva, dove sono incastrati i denti, voltandola nella banda dell’altro occhio, al quale legherete l'altro capo parimente come la legaste all’occhio di prima; & quã an an to maggiormẽ en en te la legherete tirata, tanto piu sara la briglia gagliarda: & se voi annodate dall’una bã an an da et dall’altra i nodi, non s ara mai huomo che di tal misterio si aveda. & notate, che in cambio di quella cordella se gli potrebbe ponere una catenetta. Et questo giova non solo in castigarlo che non si beva la briglia, & nõ on on solo totalmene lo corregge, che nõ on on faccia chiomazzuoli, ma anco il piu delle volte a Cavallo, che porta la lingua di fuora, fara che spessa la ritiri dentro, & lo alleggerisce quando si appoggia piu di quel che gli conviene, & s’egli fosse duro di barre, con questo artificio si fara leggiero, di sorte che non potra con esse far difesa, ne forza. Et questa cosa non solo con le briglie gagliarde, ma con ogni semplice cn none, o scaccia fara il simigliante.
[Quando fa forbici.]Quando il Cavallo fa forbici, ponendogli la musarola stretta bene, & con essa, & con dargli a quel tempo di sprone, ora con uno, et ora con l’altro, & molto piu dalla banda contraria, dove piu gangheggia, & torce la bocca, & casti-