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SECONDO | 61 |
et all’ultimo che sarà bene ammaestrato, levandogli la zagarella, gli porrete il solito barbazzale, overamente ne farete far un’altro leggiero, di ferro filato, a maglie cesarane, che sieno piane & eguali quanto sarà possibile, a quel modo che gli orefici sogliono far le catene chiamate da loro alla cesarante.
[Quando sia duro di barre.]Se quando egli è duro di barre, gli porrete quei bastonetti, quelle ballotti tagliate, quelle rote, quei falli, quei monti asprissimi, quelle briglie sane, & di un pezzo, dico che allora il Cavallo fuggira il vero appoggio, & vi bisognerà sempre andargli cõ con con la mano attentata, & nõ non non haverà niuna fermezza, ne potrebbe far cosa da bene. ma se pur so gli ferma la mano, over egli, per volersi da quella asprezza difendere, si carica sopra la briglia, facilmete le barre, che son coverte di carne, & non di ferro, si rompono: et si per la medesima cagione c’ho detta de i barbazzali, come anco perche sempre nella bocca il freno contrasta tra la carne sana, & la inferma, egli farà qualche mal motivo, et non sarà mai giusto; che per l’offesa, che si sente continuamente, non può pensare al buon ordine che il suo Cavaliero li dimostra: onde la volontà sua non si potra unir con esso, come richiede la vera disciplina; ma il suo pensiero sarà solo in difendersi, et quantunque, prendendo egli quella rottura di barre per castigo, andasse fermo, assai sarebbe disordine mantenergli la bocca rotta.
[Morso di cavallo duro di barre.]Nondimeno so voi gli ponete il morso aperto, che sia svenato, overo a cappione, gli donerete il vero appoggio; & con la dottrina si farà leggiero, & abile ad ogni virtu; perche senza liberargli almeno un poco la lingua, non se gli potrebbono far soggette le barre quando sono dure.
[Quãdo Quando Quando è duro di lingua & ingorga.]Ma se pur il Cavallo è duro di lingua, et si difende dalla briglia, overamẽte overamente overamente la sugge, & se l’ingorga, ponẽdogli ponendogli ponendogli le castagne, le rote, & altre cose per fargliela poner di sotto, o farla sottile, & levargli la difensione che fa con essa, mi par che sia grandissimo errore, che essendo la lingua membro inquieto, che sempre si opra, conforme quasi alla palpebra dell’occhio, ogni volta che si muove, et truova con offesa sua dove appoggiarsi, o fuggirà; o se pur si pone di sotto, essando gagliarda, & di mal senso, non potrà mai soffrire, ne aggiustarsi, & farà sempre disordine.
E si vede chiaro, che ogni volta che parimente se gli ponera in bocca il morso aperto, la lingua perderà la sua difesa, et senza vitio si assicurerà sotto la bri glia; dalla quale col mezo dell’opre si farà l’uno & l’altro effetto.
Se quando tira di bocca per mancamento di forza, volete tenerlo cõ con con una briglia molto aspra, dico, che se ne anderà via piu disperatamente: & se pur in parte si tiene, il più delle volte fara bestiali motivi di testa, & al parare verrà cõ con con dispetto, & fuor di ogni misura.
[Quando tira di bocca per poca forza.]Ma ponendogli la briglia che non gli offenda, & regolandolo con la rarità della carriera, & con la vera lena, & cõ con con i veri ordini, come ho detto, & pur dirò, il Cavallo farà un bel tenere. & similmente dico, che conviene usarsi, quãdo quando quando
egli