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18 LIBRO

to; & ricordatevi, sempre che egli al ricevere degli sproni rinforza i passi, accarezzarlo: & avvertite che in cio vi bisogna tento di mano, & tẽperamento temperamento temperamento di calcagna, et a tẽpo tempo tempo , et più et meno secondo la qualità del cavallo. Et preso c’haverà l’intelligenza degli sproni, gli darete i torni di galoppo, ove più largamente nel secondo libro, poco prima che si arrivi alla figura de i torni, diremo.

[Quando il cavallo tira calci, e va rõzero ronzero ronzero .]Et perche sono alcuni Cavalli sensitivi, creati con mal uso, & con ignoranza grande, che in sentirsi toccar dagli sproni buttano calci, & fuggono la strada, & si pongono da traverse dall’una o dall’altra parte, et saltando vanno ronzieri, con animo di abbattervi, dico, che contra di questi vi dovete dimostrar ferocissimo, & poco stimerete la lor superbia, tal che sepure ve ne capita alcuno di tal vitio, come vi parerà ch’egli un pezzo sia sicuro a fare i torni, quelli seguendo si vuol toccare a tempo, in diversi tempi, da tre volte di sproni, & tantosto che si pone nella sua malvagità, battasi di bacchettone alla testa, & all’una & all’altra banda, & fra le orecchie, et alle braccia dinanzi, in un tẽpo tempo tempo gridando iratamente, & con terribil voce non mancherete mai di ciò fare, fin tanto, che sopportando gli sproni, sinceramente caminando ponendosi alla vera pista, vi si renda: & come sara vinto, farete l’opposito di quanto vi ho detto, perche non solo bisogna che non si batta piu, ma è necessario che si accarezzi a tẽpo tempo tempo a tempo, secondo che conviene, così come a tempo a tempo su punto di sproni, & a tempo a tempo, nel tempo de i suoi disordini fu castigato di voce, & di bacchetta, & il simile dapoi gli dovete usare negli ordini del maneggio de repoloni, o siano di trotto, o di galoppo. Et tanto questo, come quel che vi disse avanti, diffusamente con parole non si puo chiarire, ma dalla pratica lunga, mediante il buon discorso, il tutto con facilità vi si fara noto. Et perche suol trovarsi alcuno di esse molto superbo, & impatiente a gli sproni, & assai vecchio nella sua malignità, che totalmente difendendosi fa sempre pugna; per questo vi fo intendere, che quanto più la pelle del Cavallo è faticata & calda, tanto piu gli soffre. Onde dico, che allora è da lodarsi l’andare in una maiese, & ivi a i torni, & ai repoloni, o di trotto, o di galoppo, faticarlo assai, che col travaglio, et col battere a tempo, & spesso di sproni egli verrà in tanto sudore, & caldezza, che le botte non gli daranno quel risentimento: anzi non solo non fara più quella difesa, ma con ubidirvi intenderà ciò che volete, & massimamente se dipoi, lasciãdo lasciando lasciando egli quel difetto di punto in punto gli farete carezze. Però avvertite, che questo accade a cavallo di grand’animo, perche quando fosse vile, non bisognerebbe molestarsi tanto, che potrebbe abandonarsi, & per impotenza & poca virtu farsi restio. Et ciò vi basti in quanto al dar degli sproni.

[Quando si dee mancargli i torni.]Come dapoi conoscerete che il cavallo habbia qualche parte di lena, di quelle undici volte & meza negli mancherete tre, che sono dodici torni, & ne farete solo otto & meza, & forse ne farete meno, secondo fu il numero meno delle volte che faceste; et anderete similmente da dritto in dritto a posarvi di trotto.

Et