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[a quãti quanti quanti torni si dee ascendere, & qual numero non passare.]za, che sono quarantasei torni; over ne farete meno, secondo che sara la lena, & forza sua, & secondo che vi risponde, et conoscerete che senza debilitarsi vi possa resistere, benche quello sia numero conveniente ad ogni cavallo giovene, gagliardo, et di gran nervo. Et per alcuni giorni non uscirete da questo, & lo fermerete sempre al modo che ho detto. Et similmẽte similmente similmente sopra il solco, dal qual si esce, non mãcherete mancherete mancherete mai di andare alcune fiate all’uno, et all’altro capo di trotto, più & meno, secondo che vi par che possa resistere; & in ogni capo prendendo la volta come faceste allora, & così pur anderete piacevolmente a dismontare, et senza furia, poi lo farete menare a mano.
[Quãdo Quãdo Quãdo sian duri i torni, si ristampino in altra majese fonda.]Però come questi torni, per la continua pista del Cavallo, divengono duri a modo di astrico, dovete al tempo ch’egli sara bene assecurato in essi, stampargli spesso in un’altra maiese, che sia fresca, et fonda, accioche egli si faccia per la profondità di quella più leggiero, & disciolto di braccia, & di gambe: nondimeno se vi fosse angustia di terreno, quantunque sieno duri, vi servirete ancor di quelli: ma dapoi sara necessario passeggiarlo, o di trotto, o di passo, a traverso per qualche luogo nuovamente rotto a solchi; perche pure il Cavallo, essendo in questo avezzo, sara in elevar le mani, & i piedi sempre facile.
[Quel, che si ha a fare, se il caval, galoppando, o trottãdo trottando trottando , mãcasse mancasse mancasse di furia.]Et quando egli al far de i torni mancasse di furia, overo al suo trottar fosse ramingo, o volesse fermarsi avanti il fine della sua lettione, & similmente dico, quando in esse accaderà galopparsi, allora dovete spesso sollicitarlo di voce, & con quel truscio di labbra, che si suol fare a i polledri, per dare loro animo al caminare innanzi. Et oltre a cio in un medesimo tempo assai volte dovete avvertire a poco a poco a fargli conoscere l’aiuto della gamba, & del calcagno in questo modo.
[Aiuti, che si hanno a dare al cavallo ne’ torni.]Se i torni sono da man destra, lo aiuterete dalla banda sinistra: & se sono dalla sinistra, lo aiuterete dalla banda destra. Nondimeno alcuna fiata, accioche non esca dal segno, & per la pista vada più giusto, al tempo che gli darete la botta dalla parte contraria, gli attonderete l’altra con l’altro calcagno dall’altra banda de i torni: & se in essi cerca di andare pur mollando, a sua maggior correttione qualche volta lo batterete con ambe le calcagna egualmente giunte; & questo simile ordine terrete ancora con gli sproni, quando che gli havera havuti: & della maniera che se gli hanno a dare, si dira poco appresso.
[Regola, per far che il cavallo vada giusto ne i torni.]Assai fiate accade, che il Cavallo andando per li torni, non camina giusto, & eguale, & col corpo girato come gli conviene: talche per ovviare a questo, dico, che allora che sarete i torni dalla man destra, si gli vuol tener la gamba sinistra verso la spalla, overamente al dritto delle cigne, & la destra un poco più in dietro vicino al fianco. Et se i torni saranno dalla man sinistra, col simile ordine gli ponerete la gamba destra avanti verso la spalla, & la sinistra verso il fianco: & tanto all’uno come all’altro torno lo batterete, quando accadera,
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