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12 | LIBRO |
una, o l’altra banda il viso giusto, senza forzarlo, & senza movere il corpo, & calandolo basso verso la staffa, vi accorgerete che la punta del vostro piede starà nel diritto della punta del vostro naso; et secondo la qualità della sella piu o meno cavalcherete lungo, ma sempre la staffa destra stara di mezo punto piu corta dell’altra, & terrete lo staffile disotto il ginocchio, perche si anderà piu gagliardo, & assai piu disciolto, & piu da maestro in aiutarlo, tanto a i salti, quanto al maneggio: & questo è quello, che oggidì si costuma. Però quando terrete lo staffile di sopra il ginocchio, verrà a cavalcarsi piu lungo, & assettato, mirando ciascuna punta de vostri piedi al dritto della punta dell’orecchia del cavallo, & non al dritto della spalla, come alcuni dicono, perche starebbe falso. Questa foggia di cavalcare con lo staffile disopra il ginocchio anticamente era piu da galante, & in uso, perche i Cavalieri a quel tempo usavano molto i Cavalli armati di barde, & bistognava (per arrivare al ventre di quelli) che gli sproni fossero lunghi da un palmo: tal che erano costretti quasi per necessita cavalcare in quella maniera quantunque in parte, pur così accaderebbe di starsi ora, quando si cavalcasse un caval bardato al modo antico. Finalmente nel corpo, nella schiena, nelle mani, mette coscie, nelle gãbe gambe gambe , & nelle calcagna si vuole haver tempo, & misura; il che nasce e solo da buon discorso, & dalla buona dottrina, & dalla lunga pratica di cavalli; & appresso tutti gli ordini di passo in passo al discorso ch’io sarò, vi faranno chiari. Ma fin che il Cavallo arrivi a quel termine di ponersegli la briglia, come presto vel dirò, gli starebbe assai piu conveniente cavalcarsi con la bardella, nella quale intendendo bene le premure della sella, senz’altro dire, saprete da voi stesso accommodarvi, & cõ con con le gambe ferme, & tirate al basso, così come accade . Et vi avvertisco, quando dapoi gli conviene la sella, che se gli ponga piu presto avante, che dietro, che non solo sara il Cavallo piu vago, ma piu aiutante, et anco sopra di lui parerà piu atto, et acconcio il suo Cavaliero: salvo se egli fosse troppo basso dinanzi, & corto di collo; che da se continuamente quella gli anderebbe verso le spalle.
[Come hanno a darsi nel principio i torni, o giri al cavallo; & quanti debbono darglisi.]Dapoi che gli starete addosso, & egli stara ben assolato, anderete alla campagna di trotto, da dritto in dritto, da circa cento passi, della misura giusta, per terreno che sia nuovamente rotto a solchi dall’aratro; & ivi appresso, cominciando dalla man destra, stamperete due torni, & sopra di quei torni stampati, seguendo, starete dall’una mano, & dall’altra due volte & meza di trotto, che sono dieci torni; che cosi, come i primi, anco gli ultimi torni staranno dalla man destra: & al fine di essi uscendo caminerete di trotto da dritto in dritto poco piu o meno di altro tanto spatio, quanto gira un di questi torni, che stara da ducento cinquanta palmi, ove poi vi formerete un gran pezzo, tenendolo eguale, & giusto, fermo & saldo: & per otto giorni non farete altro; ma dapoi che stara stato così fermo, & voi pian piano il farete voltare da man destra un poco larghetto da prima, accio non si facci molle di collo, & ritornando