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piu mrtulse del corpo, cilè il cielabrl, il culre, gli lcchiste gabe, e i testicoli; e cin que altresi silnl i capi princip alisiim delle uene: tre de’quali eselnl dal uasu um~ uersulifiiml del culre, e deriuanl dall’aorta, ch’iui si crea; e due dal sugato, che riceue nudrimentl dal cuore. Da queste due altre uene dipendono : la piuma delle quali nudrisee lasoinal medlUa di questo animale, e stendesti sino alla carrncast’altra sino all'ultima parte della coda trastcorre : da cui, percilch’ ella alimentale parti piu uili, piu auide, epiu strali del clrpo, non si tragge mai sungue ; & è essa per la sua uiltà appena conosciuta da’ Malisealchi.ma l’altra, ch’è maggiore, può ben tagliarssaper ostare alle indiso lsitioni, che può generar la superfluità : poi che questa nutre gl’intestini sta ratta, la uessaca} & altre parti interne ; & dal suuer-chil humor, che in questo uasu risiedeva origine una instermità, che da’ professari di ciò si chiama sourchia}che uuol dir sungue corrotto. Gli altri tre ranu, che re-stano, & nella testa riso ondano, al cielabro porgono nutrimento ; dall'instett ione del quale si causano le distcese, che Ciamori sunnominate, i Capogatti, i Tiri, i Vi-iilli; gli Stranglglilni, le cateratte, le lsitalmie, & altre tale wdisolsitilni, proprie di quell’humido, e principalissimo membro.Le altre due poi, che dal sugato na selnl, e dal polmone , nutristclno le so allesse clseiest tessa coli , & £ altre parti bassa, et quindi si generano i V ermi, le Pustulesse Diselrrenza, gli Humeri, et altre cosi statte clrrottioni, & morbi putr idi , uelenosi, e contagiosi .Percilche da quella del polmone, per lo suo eccessauo calore} il qual s allarga per siluuenmentl del cuore, et per lo còtinuo motl, nasue l’.Asima, le Febri lente , e nò conosciute; la corrottila delle membra uirtuosesta Ftise, ondepulsiuo, o bolse è detto il cauaUl: & generasi, percioche, douendl il polmone con la continua agitatione, conseruar seesica, & prohibir, che non si accenda la sioseanza, che riceue il cuore, & è da lui agli altri membri partecipata; mancando di cotalsuo ufficio, fe medesimo consuma.Et disu su già .Aristotele, che non possano risoirar quegli animali, che di questo membro sion priui. Le uenesiostani iali, che toccare, o tagliarsi pomo per l’euacuatione del sungue sseno 31. Et auuertistcasi, che dal sugato surge un braccio di uena, chesi diuide in 14. rami, primi de’ quali sion quei due, che nel petto si mostrano. Gli al-tri a’lati, & a fianchi discorrono. Tre nel corpo entrano, & alle budellasi attac-canl.Dueper lo collo caminano , & passano dentro al capo .Le altre tre rimanenti si riducono al cuore. Vna tira al polmone, & ui genera fumosità, & infiamma ti one di sangue: onde poi nasce V\Anticulre, la Febre pestilentia!e, e il Verme abl latiul, lltra la Gltta, la quale, impedita la uirtu del culre, uccide disubitl; & ll tra certa residenza, eschiuma, che nel bollar nasce per calore eccessauo, la qual schiuma genera un Verme di cosi maligna, e fpauentosu qualità, che, toccando il cuore al cauallo, & inducendouisoasimo incontanente l’uccide .Per che, per quan to habbiam ragionato de’ beneficii, e danni, cagionati dalle uene communi, & clwsiciute piu stlstantiali del sugato , e di piu humori ripienessei uerrà a supere, che esiclnl dalla testa tre uenc, siopra, e a dentro delle orecchie riposte, leq: 'ali tagliar

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