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TERZO. | 85 |
due volontà, che pensano sempre di difendersi, & incorrendo in tal vitio, questi sono pessimi assai più che non sono gli altri.
[Quando è restio per viltà, & poca forza.]Quando questo vitio nasce da viltà, et da poca forza, se cavalcherete in una strada lunga, & chiuso dalle bande di mura, overamente di alte siepi, & vi porrete in un capo di essa, & di dietro al Cavallo fate che siano alcuni huomini con i bastoni, & alcuni altri con le pietre in mano, & come egli non vuole andare avanti, o di passo, o di trotto, o di galoppo, subito coloro che gli son dietro gli daranno de' bastoni alle garrette, & gambe, tirandogli ancora i medesimi luoghi di pietre, & in un tempo non mancheranno mai di gridare, & minacciarlo con grandi, & terribili voci. Ma voi, che allora gli siete di sopra, starete saldo, senza dir motto, & fin che egli dura in quello, & non va determinatamente avanti, non finiranno mai di gridarlo, & molestarlo con impeto & furia mirabile, al modo che ho detto. Nondimeno come egli farà superato, et anderà via, debbono coloro non solo incontinente, & in un’instante tacere senza altrimẽ en en ti batterlo; ma voi che gli siete adosso, dove tã an an tosto accarezzarlo sopra il collo: et così tra l’andare et venire a dietro caminerete tutta quella strada da otto fiate, & dapoi piacevolmente smonterete, overo passo passo ve ne anderete insino alla casa, & per alcuni giorni, fin tanto che egli sarà totalmente confirmato nella sua sincerità, non userete altro: & ogni fiata che egli ritornerà alla malitia, si potrà correggere come ho detto. Il che è modo ben provato, & infallibile, et cõ on on esso facendosi a tempo, ogni Caval restio si farà libero, & di una volontà.
Et notate che questo medesimo si potrebbe fare non solo in una strada lunga & chiusa dalle bande, ma in una maiese, o campagna grande, & larga: nõ on on dimeno sarebbe maggiore il travaglio di coloro, che sono a piedi, perche il Cavallo fuggendo da qualche traverso andandogli appresso per castigarlo, più facilmente si stancherebbono.
Sono alcuni Cavalli, che non solo non vogliono caminare avanti, ma tutta via quanto più gli molesterete, tanto maggiormente si faranno in dietro. per questi vi dico, che benche il Cavallo cada in tal difetto, non per ciò dovete mã an an care di farlo castigare al modo c’ho detto, crescẽ en en do sempre di bastoni, di pietre, di voci nella sua correttione; anzi pur farebbe a proposito alcuna fiata voltarlo di faccia a quella parte dove per fuggir vi tẽ en en ta, & vi par che egli vada volẽ en en tieri, & iratamẽ en en te cõ on on un galoppo furioso, et stretto, minacciandolo di voci, lo farete andare per ispatio di una carriera, sempre battẽ en en dolo et fra le orecchie, et nella testa; & dapoi lo volterete anco verso la strada, nella qual prese la fantasia, et sforzatelo che camini avã an an ti, allora correggedolo piu di voce, che di bastone: et s’egli camina, tacẽ en en do l’accarezzerete, che al fine egli certo vi si rẽ en en derà, conoscẽ en en do chiaramete che minor fatica si truova caminado avanti cõ on on carezze che star ostinatamẽ en en te fermo, o farsi in dietro, o correre, galoppã an an do cõ on on tã an an ti flagelli.
Ancora quando egli persiste nel suo mal pẽ en en siero, & nõ on on vuol caminare, po-