Pagina:Ordini della magnifica comunità di Alzano di Sotto teritorio di Bergamo tradotti dal latino al volgare per me pre Giovanni Carara di Serina.djvu/42

30

De non lavar i panni nella Fontana del luoco d’Alzano.


CAP. XXXVII.


E
T per l’avvenire non sia persona alcuna di qualsivoglia stato, ò condizione, la quale ardisca lavar nella Fontana del luoco d’Alzano panni di qualsivoglia sorte, ne di Lino, ne di Lana, ò altre cose immonde sotto pena de lir. 5. Imperiali ad ogni uno, che contrafarà da esser applicati per la metà al Accusatore, al quale sia creduto con il suo giuramento, & per l’altra metà al detto Comune, & ogni uno può senza pena alcuna subito pigliar i pegni dalle Lavandare, i quali pegni debbano esser presentati quell’istesso giorno à uno de’ Consoli, ò il giorno seguente, & esser incantati per conseguir detta pena senza altra citazione, ò licenza. Et che il luoco del detto Fonte talmente sia circondato di muraglie à spese di detto Comune, che immondezza alcuna non vi vada per l’innondanza delle aque, ne le aque delle strade, & talmente accomodarlo, che dette Acque delle Strade vadino nella fossa dove va ancora l’acqua del detto Fonte; & se alcuno vorrà lavar panni, ò altra cosa sporca la debba lavare fori del Vaso di detto Fonte.


Di non accettar in Alzano Frati Apostati.


CAP. XXXVIII.


E
T acciò si dia occasione à i Frati, ò altri Religiosi solamente di nome mà non di fatti di non andar vagabondi fuori dei loro Monasteri, ò Conventi hanno statuito, & ordinato che gli Huomini da detto Comune non debbino accettare, ne chiamar, ne in qualsivoglia modo ammettere, à nome di detto Comune, ne privatamente per Parocho del detto luoco, ò Capellano di alcuna Chiesa, o Capella del detto luoco alcun Frate, ò Monacho, il quale habbia fatto proffessione in alcun Monasterio, ò sia de osservanza, ò nò, & l’abbia lasciato, vagabondo hor quà, hor là (come molti fanno) in vituperio, & dishonore della loro Religione, ma siano dal detto luoco scacciati, & tenuti per sempre lontani.



Che