Pagina:Opere varie di Michel Angelo Buonarroti il Giovane, Firenze, Le Monnier, 1863.djvu/398

V.

 
Sto col capo in terra fitto,
     Cieco sono e vo diritto,
     Sopra terra son sepolto,
     Ho gli orecchi e nulla ascolto,
     E ’vecchiando mi fo sempre più bello.

Il vomero


VI.

 
Guarda se ’l mio nemico è ben feroce!
     Mi carica di sassi in una foce,
     Mi perquote, mi sgraffia, attorce e quoce:
     Alfin mi pone in croce,
     E mi trae le budella l’empio atroce,
     Mi taglia in pezzi, e ’n mille modi nuoce.

Il lino filato.


VII.

 
Senza gambe ho ne’ fianchi quattro piedi,
     E sol mi muovo quand’altri cammina;
     Non sudo più all’erta che alla china,
     E porto addosso il ciel, come tu vedi;
     Son cieco e mi fa scorta un gran bastone,
     E vive ingojo e recio le persone.

Il cocchio.


VIII.

 
Mira s’io nacqui al mondo sventurato!
     Senz’ossa e polpe io ho la pelle sola,
     E per idropisìa son tutto enfiato,
     Nè si scerne in me capo o spalle o gola:
     Vo senza piedi; e con la bocca nato,
     Non mangio, nè di me s’ode parola:
     Di farmi offesa ogni persona è vaga,
     Ma non posso morir se non di piaga.

Il pallone.