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718 | urania |
Tacque, e porse la cetra: indi rivolta,
Candida luce la ricinse: aperte
Le azzurre penne s’agitar sul tergo,
350Mentre nel folto de la selva al guardo
Del suo Poeta s’involò. La Diva
Ei riconobbe, e di terror, di lieta
Maraviglia compunto, il prezioso
Dono tenea: ne l’infiammata fronte
355Fremean d’Urania le parole e l’alta
Promessa e il fato: e la commossa corda
Memore ancor del pollice divino,
Con lungo mormorar gli rispondea.