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Spero dalla bontà già da Lei dimostratami, che vorrà, se non ammettere, accogliere almeno cortesemente l’osservazioni che le ho esposte con rispettosa franchezza. E avrei certamente desiderata una più lieta occasione, ma non voglio nè devo trascurar questa che mi si presenta, d’attestarle l’alta stima e il distinto ossequio, col quale ho l’onore di dirmi.


Suo devotissimo servitore

Alessandro Manzoni.

Milano, 1862 (?)