(ANFRIDO si ritira)
desiderio.
Figlio, a te, rege qual son io, m’è tolto
Esser largo d’onor: farti più grande
Nessun mortale il può; ma un premio io tengo
Caro alla tua pietà, la gioia e l’alte
Lodi d’un padre. Salvator d’un regno,
La tua gloria or comincia: altro più largo
E agevol campo le si schiude. I dubbi,
Ed il timor, che a’ miei disegni un giorno
Tu frapponevi, ecco, gli ha sciolti il tuo
Braccio; ogni scusa il tuo valor ti fura.
Dissipator di Francia! io ti saluto
Conquistator di Roma: al nobil serto
Che non intero mai passò sul capo
Di venti re, tu di tua man porrai
L’ultima fronda, e la più bella.
adelchi.
A quale
Tu vogli impresa, il tuo guerriero, o padre,
Ubbidiente seguiratti.
desiderio.
E a tanto
Acquisto, o figlio, ubbidienza sola
Spinger ti può?
adelchi.
Questa è in mia mano; e intera
L’avrai, fin ch’io respiro.
desiderio.
Ubbidiresti
Biasmando?
adelchi.
Ubbedirei.
desiderio.
Gloria e tormento
Della canizie mia, braccio del padre
Nella battaglia, e ne’ consigli inciampo!
Sempre così, sempre fia d’uopo a forza
Traggerti alla vittoria?