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480 osservazioni sulla morale cattolica


Qui non si tratta, nè d’induzioni, nè d’influenze recondite e complicate; si tratta d’un fatto. Ognuno può informarsi da qualunque cattolico, se la manifestazione (aveu) delle colpe basti a ottenere l’assoluzione; qualunque cattolico risponderà di no, qualunque cattolico ripeterà col Concilio di Trento: «Anatema a chi nega che alla perfetta remissione de’ peccati si richiedano tre atti nel penitente, quasi materia del sacramento, cioè la contrizione, la confessione e la soddisfazione1

Di più, ricevere questo sacramento senza quelle disposizioni è un sacrilegio, un novo orribile peccato. E tanto è vero che l’assoluzione non si compra con la confessione materiale, che qualche volta l’assoluzione può esser negata dopo quella confessione, e qualche volta si dà senza di essa, come ai moribondi, i quali non siano in caso di confessarsi, e diano segni d’esserci disposti.

Si consideri un momento lo spirito della Chiesa nella dottrina dei sacramenti, e si vedrà come tutta l’economia di essi sia diretta alla santificazione del core, si vedrà quanto essa sia aliena dal sostituire le pratiche a’ sentimenti. L’insegnamento cattolico fa ne’ sacramenti una distinzione non meno propria che importante, chiamandone alcuni sacramenti de’ vivi, e altri de’ morti. Gli uni e gli altri sono istituiti da Gesù Cristo, e tutti per santificare; ma ai primi non è lecito accostarsi se non in stato di grazia: perchè? Perchè, secondo la Chiesa, il primo passo, il passo indispensabile a ogni grado di santificazione è il ritorno a Dio, l’amore della giustizia, l’avversione al male. C’è purtroppo negli uomini una tendenza, superstiziosa insieme e mondana, che li porta a confidare nelle nude pratiche esterne, e a ricorrere a cerimonie religiose per soffogare i rimorsi, senza riparare ai mali commessi, e senza rinunziare alle passioni: il gentilesimo, cred’io, li serviva in ciò secondo i loro desidèri. Ma qual è la religione che essenzialmente, perpetuamente e manifestamente s’oppone a questa tendenza? La religione cattolica senza alcun dubbio. Essendo tutti i sacramenti mezzi efficaci di santificazione, Perchè non sarebbe lecito ricorrere indistintamente a tutti i sacramenti, se le pratiche del culto fossero ammesse a compensare i delitti? Qual mezzo di santificazione potrebbe parere più facile del sacramento dell’Eucaristia, il quale comunica realmente la Vittima Divina, e unisce all’uomo la santità stessa? Eppure la Chiesa dichiara non solo inutile, ma sacrilego il ricevere questo sacramento per chi, non sia in stato di grazia: il Propiziatore stesso diventa condanna in un core ingiusto. Essa obbliga i peccatori che vogliono arrivare a quelle più alte fonti di grazia, a passare per i sacramenti che .

    simples notion de la raison, pour pouvoir résister au progrès des lumières. Éducation pratique, trad. de l’anglais par M. Pictet. Genève, de l’imprimerie de la Bibliothèque Britannique. Preface du Traducteur, pag. viii, e della seconda edizione pag. vii. Senza dubbio una tal religione urterebbe le nozioni, più semplici della ragione. Ma, supponendo tale il cattolicismo, rimarrebbe da spiegare come tanti intelletti eminenti, quanti esso ne conta, e, ciò che è più, come tutti i cattolici siano indietro delle prime nozioni della ragione. Questa spiegazione però non è necessaria, non stando punto il fatto. Non ci stenderemo sull’altre due tacce date al cattolicismo, perchè non sono direttamente dell’argomento, e perchè implicitamente vengono sciolte anch’esse; giacchè le pratiche del culto e l’offerte, con le condizioni delle quali s’è più volte parlato, sono convenientissime al fine di compensare i peccati, e d’ottenere i favori; e senza di quelle non sono nè proposte, nè valutate dalla dottrina della Chiesa. Volendo addurre un novo esempio di dottrine erroneamente apposte alla Chiesa nella materia della penitenza, ho scelto questo tra moltissimi, perchè, in un libro, dove vorrei che tutto fosse concordia e benevolenza, m’è parso bene di citare scrittori ai quali, ribattendo le loro opinioni, si possa dare un attestato di stima sentita e non comune.

  1. Si quis negaverit ad integram et perfectam remissionem requiri tres actus in pænitente, quasi materiam Sacramenti Pænitentiæ, videlicet Contritionem, Confessionem, et Satisfactionem.... anathema sit: Conc: Trid. sess. XIV, can. IV