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436 | osservazioni sulla morale cattolica |
CAPITOLO TERZO
Il y à sans doute une liaison intime entre la religion et la morale, et tout honnéte homme doit reconnoître que le plus noble hommage que la créature puisse rendre à son Créateur, c’est de s’élever à lui par ses vertus. Cependant la philosophie morale est une science absolument distincte de la théologie; elle a ses bases dans la raison et dans la conscience, elle porte avec elle sa propre conviction; et après avoir développé l’esprit par la recherche de ses principes, elle satisfait le coeur par la découverte de ce qui est vraiment beau, juste et convenable. L’Église s’empara de la morale, comme étant purement de son domaine.... pag. 413.
Quando Gesù Cristo disse agli Apostoli: Istruite tutte le genti... insegnando loro d’osservare tutto quello che v’ho comandato1, ingiunse espressamente alla Chiesa d’impadronirsi della morale.
Certo gli uomini hanno, indipendentemente dalla religione, dell’idee intorno al giusto e all’ingiusto, le quali costituiscono una scienza morale. Ma questa scienza è completa? È cosa ragionevole il contentarsene? L’essere distinta dalla teologia è una condizione della morale, o un’imperfezione di essa? Ecco la questione: enunciarla è lo stesso che scioglierla. Perchè, finalmente, è appunto questa scienza imperfetta, varia, in tante parti oscura, mancante di cognizioni importantissime intorno a Dio e, per conseguenza, intorno all’uomo e all’estensione della legge morale; intorno alla cagione della repugnanza che l’uomo prova troppo spesso nell’osservare anche la parte di essa, che pur conosce e riconosce; intorno agli aiuti che gli sono necessari per adempirla interamente; è questa scienza, che Gesù Cristo pretese di riformare, quando prescrisse l’azioni e i motivi, quando regolò i sentimenti, le parole e i desideri; quando ridusse ogni amore e ogni odio a de’ princìpi che dichiarò eterni, infallibili, unici e universali. Egli unì allora la filosofia morale alla teologia; toccava alla Chiesa a separarle?
Di che tratta la filosofia morale? Del dovere in genere e de’ vari doveri in particolare; della virtù e del vizio; della relazione dell’una e dell’altro con la felicità o l’infelicità; vuole insomma dirigere la nostra volontà e negl’intenti e, conseguentemente, nelle deliberazioni. E la morale teologica ha forse un altro scopo? può averlo? Se dunque hanno per oggetto lo stesso ordine di verità, per applicarle, nella pratica, allo stesso ordine di fatti, come saranno due scienze diverse? Non è egli vero che dove discordano, una dev’essere falsa? e che dove dicono lo stesso, sono una scienza sola? È evidente che non si può prescindere dal Vangelo nelle questioni morali: bisogna o rigettarlo, o metterlo per fondamento. Non possiamo fare un passo, che non ci si pari davanti: si può far le viste di non accorgersene, si può schivarlo senza urtarlo di fronte; non essere
- ↑ Euntes ergo docete omnes gentes.... docentes eos servare omnia quaecumque mandavi vobis., Matth. XXVIII., 19, 20.