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secondo.

Sapete che, quando parlate di filosofia, siete più curioso del solito? Perchè io, anche questo? e perchè in latino?

primo.

Me l’avete a dir voi, Perchè è una cosa che avete detta cento volte; e me l’avete a dire in latino, Perchè l’avete sempre detta in latino. Per esempio, pochi giorni fa, quando uno vi domandò se aveste conosciuto un tale, voi rispondeste: quando morì, io ero... ero ancora...

secondo.

Ah! in mente Dei, volete dire.

primo.

Per l’appunto. E se l’avete detto allora, e tant’altre volte, per occasione, Perchè non lo direte ora, che l’argomento lo richiede espressamente? Infatti, col solo vedere che l’idea è nella mente dell’artista, ma c’è in un modo totalmente diverso dal modo che sono le cose reali, abbiamo visto che l’idea non può essere se non in una mente; e che, quanto è assurdo il dire che il pensato sia niente, altrettanto assurdo e contradittorio in terminis, sarebbe il dire che il pensato sia da sè, senza un pensante. Dunque, per trovare dove l’idea era, prima di venire in mente a uno di noi, che siamo, e una volta non eravamo, e potevamo non esser mai, bisogna risalire a Quello che era, che è, che sarà, in principio nunc et semper. E vedete se non sono verità comuni. Questa che noi diciamo proverbialmente in latino, la possiamo far dire in volgare, quando ci piaccia, all’uomo più illetterato, purchè gliela domandiamo in maniera che possa intendere. Anzi, non riusciremo forse a fargliela dire, appunto perchè, non solo la conosce, ma non crede che possa essere sconosciuta. Domandiamo infatti a quell’indotto e sapiente contadino di poco fa, se Dio sapeva tutto ciò che sarebbe venuto in mente a ciaschedun uomo, e se lo sapeva senza che ci sia stato un momento in cui abbia principiato a saperlo: gli pare anche questa una domanda fatta per celia, come quella che suppone il dubbio intorno a una cosa indubitabile. E così, o rispondendo, o non degnandosi di rispondere, v’ha detto che un’idea qualunque, prima di venire in mente a un uomo qualunque, era ab eterno in mente di Dio. Vi par egli che sia sciolta anche la seconda questione?

secondo.

Come l’altra, cioè a rigore, con una dialettica avara, che dà all’argomento ciò che strettamente gli va, senza un quattrino di più, vi dico sinceramente, che la trovo sciolta. Ma vedete anche voi, e meglio di me, non dico quante difficoltà, per non farmi dar sulla voce, ma quanti problemi saltino fuori. Tutte queste idee....

primo.

Basta, basta, caro mio. Vedo che voi andate avanti a chiedermi un libro, e un libro, che sarei il più ameno ciarlatano del mondo, se vi dicessi d’essere in caso di farlo. Ma, per fortuna, è fatto. Eccolo lì: Rosmini, Ideologia e Logica, volume quarto. Lì troverete le risposte ai quesiti che, per la mia parte, sono contentissimo d’avervi tirato a fare; e vedrete di più, che anche il poco che ho detto, e che, del resto, bastava al nostro argomento, non è roba mia. Illi finis Appio alienæ personæ ferendæ.