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No, dicerto.
Vedete se, con questi giocherelli, non si va avanti? Abbiamo escluso un modo d’esser l’idea nella mente; e abbiamo così ristretto non poco il campo della ricerca. Ora bisogna esaminare qualche altro modo; e, se lo troviamo conveniente, abbiamo quello che si cercava in questo momento; se no, ci rimarrà sempre tanto meno da cercare. Vorrei dunque sapere se l’idea del fiore, quando è nella mente dell’artista, sa di esserci; se si compiace quando conosca d’essere in una bella mente, in una mente nobile; se conosce l’altre idee che ci si possono trovare; se si paragona con esse; se....
Un’altra.
Volete dire che non c’è neppure nel modo degli esseri intelligenti.
State a vedere che ci sarà bisogno di dirlo.
Nel modo degli animali puramente senzienti, non occorre parlarne?
Non occorre di dire che non occorre.
Nè come materia insensata, ne come bruto, nè come uomo, nè come puro spirito: in somma, in nessun modo di nessun essere reale. Ma se è nella mente, in qualche modo ci dev’essere. In che modo c’è, dunque?
In un modo suo; ecco cosa si risponde a codeste domande. Se siete contento, anderà bene; se no troverete voi qualcosa di meglio.
Se sono contento! Cosa potevo desiderar di più? Chi l’avrebbe detto che l’avreste fatto così presto il passo dell’uscio? L’idea è in un modo suo ecco la soluzione di tutte le vostre difficoltà; ecco, per dirvela chiara e tonda, la fine di tutte le vostre contradizioni. Erano strane, sapete? Guardatevi indietro, appunto per non ritornar mai più indietro: guardate se non v’eravate fermato in un cattivo posto davvero. Eravate tra l’avere ammesso che l’idea è immutabile, che l’idea e semplice, e il non poter ammettere risolutamente e davvero, che l’idea è. Ora, ciò che non è, lo chiamiamo il niente. E quindi, se l’idea poteva anche non essere, voi potevate aver ammesso un niente semplice, un niente immutabile. Ma che parlo di ciò che avete ammesso? Non dicevate voi, di vostro, che il fiore ideale era stato escogitato, immaginato, composto, e che so io? dall’artista. Rimanevate dunque in dubbio che si possa escogitare, immaginare, comporre il niente. Ma che parla di ciò che potete aver detto qui, in questi pochi momenti? Quante volte, in vostra vita, non avete detto un’idea nova, un’idea sottile, profonda, applicabile, utile, eccetera, eccetera! E allora avreste detto: un niente novo, un niente sottile, utile, eccetera, eccetera! Quando dite: l’idea è bella, ma non sarà così facile a realizzarsi,