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lasciato condurre anch’io dalla vostra curiosità in alto mare, lontano dalla riva che dobbiamo costeggiare in piccioletta barca, e con un piloto par mio. Orsù; non vi par egli che si possa finalmente concludere? Gira e rigira, prova e riprova, ci siamo sempre trovati, e ci troviamo ancora, al punto di prima, al monologo di Hamlet: «Essere o non essere: tale è la questione.» Che è appunto il pettine a cui vengono in ultimo tutti i nodi. O l’idea era prima dell’operazione o dell’operazioni dell’artista, o non era. Tutte queste operazioni che si sono ripassate, non le abbiamo potute considerare che in due maniere: o come mezzi di produrre, di far essere l’idea; e siamo sempre riusciti all’assurdo, repugnando a questo la natura dell’idea. O le abbiamo considerate come mezzi di render presente alla mente un’idea, e, per conseguenza, un’idea che era; e allora il resultato è stato conforme alla natura dell’idea, come all’efficacia dell’operazioni. O una creazione impossibile, o un possibilissimo ritrovamento. Vi pare di potervi decidere? o avete altri argomenti
Altri argomenti non ce n’ho; ma....
Ma che?
Ve l’ho a dire?
Sicuro, poichè la pensate.
Se tutto questo non foss’altro che de’ giocherelli di logica?
O diamine! Che la logica fosse un gioco! Che la ragione non avesse un istrumento per discernere il vero dal falso! Che l’uno fosse un’illusione come l’altro!
Alto là! cosa mi fate dire? Non ho detto punto che la logica sia un gioco: ho detto bensì che, con la logica si fanno de’ giocherelli.
Ah! volete dunque dire che la logica somministra degli argomenti sodi, efficaci, i quali, applicati alla verità, la fanno apparir più distinta e splendida; e, applicati all’errore, lo fanno svanire.
V’ho dato motivo di credere che volessi dire il contrario?
E perchè dunque non vi servite di questi argomenti, per fare in pezzi i miei giocherelli? V’assicuro che, se fosse come dite, mi fareste un gran servizio a farmi conoscere il mio inganno, perchè non ho inteso punto di giocare, io. E voi medesimo, mi pare che la prendeste sul serio, finchè credevate d’avere argomenti a convincermi. Se a cercar nell’idee ciò che è proprio dell’idee, paiono giocherelli, la colpa, lasciatevelo ripetere, è di chi vorrebbe trovarci ciò che è proprio delle cose reali. State a vedere che i fatti dell’idee non saranno fatti come gli altri, da doversi riconoscere quando non si possano negare. Eh via! è una scappatoia molto comune; ma non è degna di voi. O dimostrate che l’artista ha potuto aver l’idea del fiore, senza che questa fosse, e senza averla fatta lui; o dite una volta che era.