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370 dell'invenzione

sorte d’operazione sia. Voglio prima sapere cosa fa propriamente l’artista. Vi pare una questione di parole?

secondo.

Ebbene; dirò che inventa. A questa ci trovate eccezione?

primo.

Se l’aveste adoprata nel discorso, in vece di quello sciagurato creare, passava benissimo; ma ora non serve più. È una parola che indica senza spiegare. Vale bensì a distinguere un’operazione da dell’altre, ma non a specificare in cosa consista: che è quello che cerchiamo ora. Per esempio, chi dice che il poeta differisce dallo storico, in quanto deve inventare, dice quanto basta a quell’intento; ma mi lascia ancora da cercare cosa fa il poeta, quando inventa.... Vediamo, però: è una parola derivata; e delle volte, non sempre, nè ordinariamente, ma delle volte, l’intento di queste si vede più spiegato e più deciso, guardando quelle da cui sono derivate. Infatti: Inventore è un derivato da Inventum, o un frequentativo d’Invenire. Ecco: se mi volete dire espressamente che l’artista trova, sono contento; perchè c’è sottinteso, e sottinteso necessariamente, che l’oggetto era, prima che lui ci facesse sopra la sua operazione.

secondo.

Come era? Ciò che ha inventato lui, per la prima volta, era? Mettiamo un fiore di capriccio, un fiore che non è mai esistito in rerum natura, e che un pittore inventa per collocarlo in un ornato. Era?

primo.

Il fiore no; ma qui si tratta d’idee.

secondo.

Già; e così l’intendo. Quell’idea che, prima di lui, non era venuta in mente a nessuno....

primo.

State all’erta; perchè, col dire che gli è venuta in mente, mi fate pensare che non vengono se non le cose che sono.

secondo.

Siamo qui noi, con quell’attaccarsi alle parole.

primo.

Se m’indicate un altro manico per afferrar le vostre idee.

secondo.

Dirò dunque: quel fiore ideato, immaginato, escogitato, fantasticato da lui.... Ci vuole una gran fatica con voi a trovar delle parole che non vadano soggette a processo. Cosa ridete ora, quello dal viso serio di dianzi?

primo.

Rido appunto della fatica che dovete fare a trovar delle parole di mezzo tra due opposti che non ammettono mezzo veruno. V’ho avvertito di stare all’erta, perchè il linguaggio è pieno di trappole per chi sostiene la vostra tesi. Cosa volete? gli uomini sottintendono che l’idee sono, e fanno delle locuzioni analoghe a quello che sottintendono. Ma andate avanti.

secondo.

Vo avanti, sicuro; senza lasciarmi sviare dai vostri cavilli. Quel fiore ideato da lui per la prima volta, ho da dire che era già? Non ego.