Pagina:Opere varie (Manzoni).djvu/250

244 il conte di carmagnola


primo commissario.


Ma pensate abbastanza?

il conte.


                                             E che! Sì nova
Mi giunge una vittoria? E vi par egli
Che questa gioia mi confonda il core
Tanto che il primo mio pensier non sia
Per ciò che resta a far?


SCENA II.

IL SECONDO COMMISSARIO, e detti.

secondo commissario.


(al conte)


                                                  Signor, se tosto
Non correte al riparo, una sfacciata
Perfidia s’affatica a render vana
Sì gran vittoria; e già l’ha fatto in parte.

il conte.


Come?

secondo commissario.


               I prigioni escon dal campo a torme;
I condottieri ed i soldati a gara
Li mandan sciolti, nè tener li puote
Fuor che un vostro comando.

il conte.


                                                  Un mio comando?

secondo commissario.


Esitereste a darlo?

il conte.


                              È questo un uso
Della guerra, il sapete. È così dolce
Il perdonar quando si vince! e l’ira
Presto si cambia in amistà ne’ cori
Che batton sotto il ferro. Ah! non vogliate
Invidiar sì nobil premio a quelli
Che hanno per voi posta la vita, ed oggi
Son generosi, perchè ier fur prodi.

secondo commissario.


Sia generoso chi per sè combatte,
Signor; ma questi, e ad onor l’hanno, io credo.
Al nostro soldo han combattuto; e nostri
Sono i prigioni.