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notizie storiche sull’adelchi. 7

siderio, il quale non restituiva le città promesse, anzi faceva nuove occupazioni.

770. — Bertrada, vedova di Pipino, desiderosa di stringer legami d’amicizia tra la sua casa e quella di Desiderio, viene in Italia, e propone due matrimoni: di Desiderata o Ermengarda1, figlia di Desiderio, con uno de’ suoi figli, e di Gisla sua figlia con Adelchi. Stefano III scrive ai re Franchi la celebre lettera, con la quale cerca di dissuaderli dal contrarre un tal parentado2. Ciononostante, Bertrada condusse seco in Francia Ermengarda; e Carlo, che fu poi detto il magno, la sposò3. Il matrimonio di Gisla con Adelchi non fu concluso.

771. — Carlo, non si sa bene per qual cagione, ripudia Ermengarda, e sposa Ildegarde, di nazione Sveva4. La madre di Carlo, Bertrada, biasimò il divorzio; e questo fu cagione del solo dissapore che sia mai nato tra loro5. Muore Carlomanno: Carlo accorre a Carbonac nella Selva Ardenna, al confine de’ due regni: ottiene i voti degli elettori: è nominato re in luogo del fratello; e riunisce così gli stati divisi alla morte di Pipino. Gerberga, vedova di Carlomanno, fugge co’ suoi due figli, e con alcuni baroni, e si ricovera presso Desiderio. Carlo ne fu punto sul vivo6.

772. — A Stefano III succede Adriano. Desiderio gli spedisce un’ambasciata per chiedergli la sua amicizia: il nuovo papa risponde che desidera stare in pace con quel re, come con tutti i cristiani; ma che non vede come possa fidarsi d’un uomo il quale non ha mai voluto adempir la promessa, fatta con giuramento, di rendere alla Chiesa ciò che le appartiene. Desiderio invade altre terre della Donazione7.

FATTI COMPRESI NELL’AZIONE DELLA TRAGEDIA

772-774. — Mentre Carlo combatteva contro i Sassoni, ai quali prese Eresburgo (secondo alcuni8, Stadtberg nella Vestfalia), Desiderio, per ven-

  1. Le cronache di que’ tempi variano perfino ne’ nomi, quando però li danno.
  2. Cod. Carol., Epist. 45.
  3. Berta duxit filiam Desiderii regis Langobardorum in Franciam. Annal. Nazar. ad h. an.; Rer. Fr., t. V, p. 11.
  4. Cum, matris hortatu, filiam Desiderii regis Langobardorum duxisset uxorem, incertum qua de causa, post annum repudiavit, et Hildegardem, de gente Suavorum præcipuæ nobilitatis feminam, in matrimonium accepit. Karol. M. Vita per Eginhardum, 18. (Scrittore contemporaneo).
  5. Ita ut nulla invicem sit exorta discordia, præter in divortio filiæ Regis Desiderii, quam, illa suadente, acceperat. Eginh. in Vita Kar., ibid.
  6. Rex autem hanc eorum profectionem, quasi supervacuam, impatienter tulit. Eginh., Annal. ad h. annum.
  7. Anast., 180.
  8. Hegevisch, Hist. De Charlem., trad. de l’Allem., pag. 116.