Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
98 |
Quella cetra gentil che in su la riva
Cantò di Mincio, Dafni e Melibeo,
Sì che non so, se in Menalo o in Liceo,
In quella o iu altra età, simil s’udiva;
5Poi che con voce più canora e viva
Celebrato ebbe Pale ed Aristeo,
E le grand’opre che in esilio feo
Il gran figliuol d’Anchise e della Diva;
Dal suo Pastore in una quercia ombrosa
10Sacrata pende; e se la move il vento,
Par che dica superba e disdegnosa;
Non sia chi di toccarmi abbia ardimento;
Che se non spero aver man sì famosa,
Del gran Tiliro mio sol mi contento.