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LORENZO DE’ MEDICI


morto


nel mcdxc.



Belle fresche purpuree viole,
     Che quella candidissima man colse,
     Qual pioggia o qual puro aer produr volse
     Tanto più vaghi fior che far non suole?

Qual rugiada, qual terra, ovver qual Sole
     Tante vaghe bellezze in voi raccolse?
     Onde il soave odor Natura tolse,
     O il ciel ch’a tanto ben degnar ne vuole?

Care mie violette, quella mano
     Che v’elesse intra l’altre, ov’eri, in sorte,
     V’ha di tante eccellenze e pregio ornate;

Quella che il cor mi tolse e di villano
     Lo fè gentil, a cui siate consorte,
     Quella dunque, e non altri, ringraziate.