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Quanto più mi distrugge il mio pensiero
Che la durezza altrui produsse al mondo,
Tanto ognor, lasso! in lui più mi profondo,
E col fuggir della speranza, spero.
5Io parlo meco, e riconosco il vero,
Chè mancherò sotto sì grave pondo
Ma il mio fermo desio tanto è giocondo
Ch’io bramo e seguo la cagion ch’io pero.
Ben forse alcun verrà dopo qualche anno,
10Il qual leggendo i miei sospiri in rima,
Si dolerà della mia dura sorte:
E chi sa! che colei che or non mi estima,
Visto con il mio mal giunto il suo danno,
Non deggia lagrimar della mia morte.