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GUITTONE D’AREZZO


fioriva


intorno al mccxx



Quanto più mi distrugge il mio pensiero
     Che la durezza altrui produsse al mondo,
     Tanto ognor, lasso! in lui più mi profondo,
     E col fuggir della speranza, spero.

5Io parlo meco, e riconosco il vero,
     Chè mancherò sotto sì grave pondo
     Ma il mio fermo desio tanto è giocondo
     Ch’io bramo e seguo la cagion ch’io pero.

Ben forse alcun verrà dopo qualche anno,
     10Il qual leggendo i miei sospiri in rima,
     Si dolerà della mia dura sorte:

E chi sa! che colei che or non mi estima,
     Visto con il mio mal giunto il suo danno,
     Non deggia lagrimar della mia morte.