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giormente ai loro vizi, e li tengono per virtù. D’altra parte alcuni di quelli, che pur sono in via di buoni progressi sedotti da coteste lusinghe, e meno solleciti del suffragio dei pochi saggi e dell’immortalità del nome, che dei passeggeri e popolari applausi, si distolgono dal retto cammino e corrono ad ingrossare la folla degli scrittori ampollosi e scorretti. Mentre parecchi, dei valorosi giustamente offesi del sentirsi anteporre, od equiparare i più imbelli, s’intepidiscono nell’amor de lo scrivere, e del tutto volentieri se ne allontanano. Nella qual cosa essi imitano l’esempio di Achille, il quale non veggendosi onorato quanto gli pareva che si competesse a la sua virtù, volle fuggire ogni occasione di mostrarla; e perciò ritraendosi co’ suoi più cari a le navi, nel suo segreto l’ire addolciva; rimirando le disciplinate schiere dei Greci fuggir taciturne dinanzi alla vociferante e disordinala turba dei Barbari — .„

Il professore, Lamberti, elegantissimo autore delle versioni, pensò quello che io penso, e lo dice meglio ch’io non so. L’ho trascritto per presentarle con la mia lettera alcuna cosa degna di lei.

Onde finirò deplorando la dignità d’un uomo suo pari costretto, pour donner le ton aux