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Antichissime ombre, e brancolando
Penetrar negli avelli, e abbracciar l’urne,
E interrogarle. Gemeranno gli antri
Secreti; e tutta narrerà la tomba
Ilio raso due volle e due risorto
Splendidamente su le mute vie
Per far più bello l’ultimo trofeo
Ai fatali Pelidi. Il sacro vate,
Placando quelle afflitte alme col canto,
1tprenci Argivi eternerà per quante
Abbraccia terre il gran padre Oceano.
E tu onore di pianti, Ettore, avrai
Ove fia santo e lacrimato il sangue
Per la patria versato, e finche il Sole
Risplcnderà su le sciagure umane.

Recito intero quest’ultimo squarcio dannato da lei come arido di sentimento perchè a me anzi pare, non che il soggetto abbia stancata la lira del poeta, ma ch’egli abbia sin da principio temperate le forze per valersene pienamente in questo luogo. Per persuaderci delle sue sentenze su la santità e la gloria de’ sepolcri, ei ci presenta un monumento che superò l’ingiurie di tanti secoli. Le troiane che pregano scapigliate sul mausoleo de’ primi principi d’Ilio, onde allontanare dalla lor patria e da loro congiunti le imminenti calamità — la vergine Cassandra