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All’agitarti, lente
          Cascan le trecce, nitide
          45Per ambrosia recente,
          Mal fide all’aureo pettine
          E alla rosea ghirlanda
          Che or con l’alma salute April ti manda.

Così ancelle d’Amore
          50A te d’intorno volano
          Invidiate l’Ore;
          Meste le Grazie mirino
          Chi la beltà fugace
          Ti membra, e il giorno dell’eterna pace.

55Mortale guidatrice
          D’oceanine vergini,
          La Parrasia pendice
          Tenea la casta Artemide,
          E fea terror di cervi
          60Lungi fischiar d’arco cidonio i nervi.

Lei predicò la fama
          Olimpia prole; pavido
          Diva il mondo la chiama,
          E le sacrò l’Elisio
          65Soglio, ed il certo têlo,
          E i monti, e il carro della luna in cielo.