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E il sudor piove, e i crini55
          Sul collo irti svolazzano,
          Suonan gli antri marini
          Allo incalzato scalpito
          Della zampa che caccia
          Polve e sassi in sua traccia.60

Già dal lito si slancia
          Sordo ai clamori e al fremito;
          Già già fino alla pancia
          Nuota . . . e ingorde si gonfiano
          Non più memori l’acque65
          Che una Dea da lor nacque:

Se non che il Re dell’onde,
          Dolente ancor d’Ippolito,
          Surse per le profonde
          Vie dal Tirreno talamo,70
          E respinse il furente
          Col cenno onnipotente.

Quel dal flutto arretrosse
          Ricalcitrando, e, orribile!
          Sovra l’anche rizzosse;75
          Scuote l’arcion, te misera
          Su la pietrosa riva
          Strascinando mal viva.