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E pieno il vento all’äere le gonfia.
Risplendeano le perse onde, squarciandosi
Con gran fiotto di sotto alla felice
590Nave fuggente pe’ cerulei campi.
E riaggiunta lor oste, al continente
Traean la poppa, e di lunghe palanche
Le fecer letto ove più sorge il lido.
Poi si spargon ne’ legni e per le tende.
     595Ma daʼ ludi di Marte, e dalla gloria
Del parlamento si divide irato
Il figliuol di Peleo, germe di Giove.
Persiste inoperoso alle sue navi
L’Eroe, pur dentro gli si fende il core,
600Guerra anelando ed il clamor di guerra.
     Poichè a dodici dì l’alba die’ lume,
Reddìano al ciel gli Eterni, ed incendea
Primo il Tonante. Mattutina emerse
Per la pietà del suo figliuol dall’onde
605Teti, all’aere poggiando ed all’Olimpo.
E sull’eccelsa delle molte vette
Che coronan l’Olimpo, assiso vide
Solo dagli altri Iddii l’Ampioveggente.
Onde gli siede innanzi, e del sinistro
610Braccio alle sue ginocchia s’avvolgea,
Con l’altra mano gli blandiva il mento
Supplicando, e porgea questa preghiera:
     Giove Padre, se pia fra gl’Immortali