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Un’ecatombe a Febo. Esso guidando
370La beltà di Criseide alla marina,
Commise al senno del guerriero Ulisse
Del viaggio la cura: e quei saliti
Navigando ne gian l’umide vie.
Quindi il rito lustrale all’oste indisse
375Il Re de’ Re. Vedevi allor le turbe
Tutte purificarsi, e le sozzure
Ne’ lavacri gittar dell’oceàno;
E alle spiagge infruttifere del Ponto
Di tauri e capre ritüali mandre
380Immolarsi ad Apolline; l’odore
Involuto nel fumo andarne ai cieli.
Tali propizie in campo opre ferveano:
Ma non ristava dal proposto Atride
Di che fe’ pria minaccia, e a sè chiamando
385Taltibio ed Euribåte, araldi al sire
Ed assidui ministri: Ite, imponeva,
Al padiglion del Figlio di Peléo;
Quindi Briséide per la man traete:
S’ei la contende, io ne verrò; gli armati
390Me la daranno, e ciò gli fia più acerbo:
E li manda, e aggiugnea rigidi cenni.
Quei per sentier d’inseminate arene
Ritrosi in mente camminando vanno
Sino a’ Ftïoti accampamenti. Achille
395Di sotto al suo navil fuor della tenda