Rugiadosa per l'onde, io dalla Diva 80Fui posto fra gli antichi astro novello.
Però che della Vergine, e del fero
Leon toccando i rai, presso Callisto
Licaonide, piego all'occidente
Duce del tardo Boote cui l'alta 85Fonte dell'Oceano a pena lava.
Ma la notte perché degli Immortali
Mi premano i vestigi, e l'aurea luce
Indi a Teti canuta mi rimeni,
(E con tua pace, o Vergine Rannusia, 90Il pur dirò: non per temenza fia
Che il ver mi taccia, e non dispieghi intero
Lo secreto del cor; nè se le stelle
Mi strazin tutte con amari motti)
Non di tanto vo lieta ch'io non gema 95D'esser lontana dalla donna mia
Lontana sempre! Allor quando con ella
Vergini fummo, io d'ogni unguento intatta,
Assai tesoro mi bevea di mirra.
O voi, cui teda nuzïal congiunge 100Nel sospirato dì, nè la discinta
Veste conceda mai nude le mamme,
Nè agli unanimi sposi il caro corpo
Abbandonate, se non versa prima
L'onice a me giocondi libamenti: 105L'onice vostro, voi che desïate