Di tal che primo a tutti e sommo impera
E cui tutto obbedisce. Ove tal volta
Re più possente col minor si crucci, 100Se per quel di l’ira gli sfuma, in petto
Cova il rancor finchè nol faccia allegro:
Intima or tu, se mi difendi, Achille.
E Achille: t’arma di fidanza, e il Nume,
Qual ch’ei ti parla in cor, fa manifesto. 105Per Febo amor di Giove (a cui pregando
Per noi, tu miri negli eterni fati,
No, finch’io vivo e ch’io vedrò la terra,
Veruno appo le navi in te, Calcante,
Avventerà le sacrileghe mani; 110No, de Danai veruno; e fosse Atride,
Che agli altri duci imperador si vanta.
Fe’ cor quel vate intemerato e disse:
Non di voti l’obblio non l’ecatombe
Vendica Febo re; ma il sacerdote 115cui di minaccie Agamennon percosse,
Sprezzò le offerte, e gli trattien la figlia:
Però ne perde di cotanta strage
Febo, e ne perderà; nè mai la grave
Mano asterrà dal sanguineo flagello 120Se pria del padre alla magion deserta
La lagrimata vergine non torni
Irredenta da prezzo e un’ecatombe
Propizïando l’accompagni a Crisa