Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo II.djvu/157

156

70Per la pietà de’moribondi Achei
Così in cor gli spiravi. Or quando tutti
Fur congregati, alzasi Achille e parla.co
     O Agamennon, fuggirem Troia — e all’onde
Temo ed ai venti tornerem raminghi
75Se pur morte campiam; tanto ad un tratto
E guerra e peste domano gli Achei!
Or dunque un vate, o sacerdote, o esperto,
Interroghiamo interprete di sogni,
Anche il sogno è da Giove, onde riveli
80Perchè tanta ne prema ira di Febo;
Se mai di voti negligenza ei danni
O d’ecatombe, e se a placarlo il morbo
D’agni e di capre lo compiaccia il fumo.
     Tacque sedendo. E il nato di Testorre,
85Calcante, surse alla risposta primo,
Quel supremo degli auguri, veggente
Tutto quant’è, quant’era, e quanto fia.
Scorta alle vele Achee navigò ad Ilio
Vaticinando, arte onde Febo Apollo
90Gli fu benigno; e prese a dir prudente:
     Oh diletto al gran Giove inclito Achille
Tu comandi ch’io sveli ove l’arcana
Vendetta miri dell’eterno arciero:
E parlerò. Ma tu giura che mio
95Con detti ed opre difensor sarai.
Perchè forse al mio detto arderà l’alma