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lenza dotato che potessi operate ogni cosa perfetta; ma questa altezza è stata concessa a molto pochi; e anche a questi non sempre e sol rarissime volte nella vita loro: onde considerata l’imperfezione umana, e dovendo per più sicurezza attenerci alla condizione universale di noi mortali, e alla perpetua consuetudine della terra, parmi quelle cose essere migliori dalle quali in tutto nascono mali minori. — Pure l’amore non solamente non è riprensibile, ma anzi è vero argomento di gentilezza e grandezza d’animo; e sopra tutto cagione d’invitare i mortali ed eccitarli a ridurre in atto pratico quelle virtu che stanno nelle facoltà dell’anima nostra. Chi cerca la vera definizione dell’Amore trova non essere altro che desiderio di bellezza: e se così è, tutte le cose deformi e Viziose rincrescono a chi degnamente ama. La bellezza del volto e dell’animo della donna amata è principio e guida a cercare la bellezza delle altre cose, e a salire alla virtù che è bellezza tra mortale e celeste, e giugnere ultimamente a riposarsi nella bellezza suprema, che è Iddio. — Le condizioni che necessariamente si convengono a un vero, alto, degno amore, parmi sieno due: la prima; Che si ami una persona sola; la seconda; Che si ami sempre. Questo condizioni non molti amanti hanno sì generoso animo da poterle serbare, e assai poche donne sortirono tante virtù da stringere gli uomini a non violare queste due circostanze senza le quali amore degno non è. Perchè oltre alle naturali bellezze, conviene che nella persona amata concorrano ingegno, modi ornati, costumi onesti, maniere eleganti, accoglienza graziosa, dolci parole, sensi assennati, amore, costanza, e fede. — Amore nasce a principio dagli occhi e dalla bellezza; ma a conservarlo sono necessarie altre doti; perchè se infermità, o altre cagioni scolorissero il viso; se per età venisse meno la prima bellezza, restano le doti che sono nell’anima, e però più amabili al cuore ed all’intelletto, che non la bellezza alla vista, e i piaceri a’ sensi; bensì