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LA CHIOMA DI BERENICE


volgarizzamento


DELLA VERSIONE LATINA 1


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Quei che spiò del mondo ampio le faci
Tutte quante, e scoprì quando ogni stella
Nasca in cielo o tramonti, e del veloce

  1. Nelle molte chiose che l’autore fece a questo componimento ci si fa beffe senza pietà degli eruditi e de’ pedanti che chiama cicale pasciute non d’attica rugiada **, e nei quali ebbe da principio i più fieri avversari, dovendo loro naturalmente rincrescere un giovine che — «diceva inutile e vana ogni sapienza quando non è riscaldata dalla passione.... che se anche sanno tutto quello che trovasi nei mille volumi delle loro librerie, sono freddi e muti come le pagine su cui consumano la vita senz’altro desiderio fuor di quello di sentirsi proclamare eruditi»: — e fu per questo ch’essi lavorarono manibus pedibusque per iscoprire qualche sbaglio in questa versione, e grandemente esultarono al ritrovare un errore d’interpetrazione d’un verso di Ovidio, e gridarono tosto ch’ei non sapea di latino per vendicarsi di quello scherno o di quella usurpazione di mestiere che sem-