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II.
Così gl’interi giorni in lungo, incerto
Sonno gemo! ma poi quando la bruna
Notte gli astri nel ciel chiama e la luna,
4E il freddo aer di mute ombre è coverto;
Dove selvoso è il piano più deserto,
Allor, lento io vagando, ad una ad una
Palpo le piaghe onde la rea fortuna,
8E amore e il mondo hanno il mio core aperto.
Stanco mi appoggio or al troncon d’un pino,
Ed or, prostrato ove strepitan l’onde,
11Con le speranze mie parlo e deliro.
Ma per te le mortali ire, e il destino
Spesso obbliando, a te, donna, io sospiro:
14Luce degli occhi miei chi mi t’asconde?