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GIUSEPPE PARINI
morto
Quell’io che già con lungo amaro carme
Amor derisi e il suo regno potente;
E chiamai dietro me l’Itala gente.
Col mio riso maligno, ad ascoltarme;
5Or sento anch’io sotto l’indomite arme,
Fra la folla del popolo imminente,
Dietro le rote del gran carro lente
Dall’offeso tiranno strascinarme.
Ognuno per veder la infame multa.
10Corre, urta, grida al suo propinquo: È quei;
E il beffator comun beffa ed insulta.
Io scornato abbassando gli occhi rei,
Seguo il mio fato; e il mio nemico esulta —
Imparate a deridere gli Dei!