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pittura e con l’armonia le utili passioni degli uomini, ma concesse agli storici d’illuminarle con l’osservazione degli avvenimenti, ed agli oratori di persuaderle col calore della poesia, con l’esperienza della storia, e con l’evidenza della ragione. Ne’poeti dunque, negli storici e negli oratori contiensi la letteratura delle nazioni, la quale tanto è più pregna di bella eloquenza, quant’è più derivata dai sentimenti del cuore, dalle ricchezze della fantasia, dal nerbo del raziocinio e dalla convinzione del vero. Quindi la greca letteratura fu sorgente ed esempio agli studi di tutta l’Europa, perchè niun popolo trapassò veloce al pari degli Ateniesi dalla fierezza della barbarie alla raffinatissima civiltà; e niuno potè riunire, quant’essi, le passioni e il criterio, che pur sogliono preponderare ad età differenti negli individui, ne’popoli e nelle lingue. Solone meditò di scrivere in versi, e fra le cerimonie dei sacerdoti e gli oracoli, le leggi d’una città, ove i metafisici contendeano l’Esilo a’mortali e l’onnipotenza agl’iddii; ove le virtù della libertà regnavano ad ora ad ora con l’insania della licenza, e la tirannide anch’essa era costretta ad essere moderata e magnanima. Un popolo che sapeva e ragionare ed illudersi,