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vendicare le loro forze dalla giustizia o dall’arbitrio di chi ne usava, i pastori dei popoli compresi anch’essi dal sentimento dell’esistenza d’una mente infinita, attiva, incomprensibile al pari dell’universo, si valsero di questo sentimento che vive in ogni uomo, e confederandosi al cielo minacciarono di difendersi co’ suoi fulmini; le menti, affascinate dal terrore di peggior male e dalla speranza di futuro compenso, s’assopirono sul danno presente; il mistero accrebbe il silenzio, e il silenzio la venerazione; le leggi furono santificate e deificati i legislatori; quindi l’origine de’ riti. Finalmente i principi per eternare la loro fama e la loro possanza ne’ lor successori, e i popoli per disanimare le altre nazioni che l’alterno moto della forza trarrebbe ad imporre o a pagare tributo, vollero narrare alla posterità e alle lontane regioni le loro glorie, e l’onnipotenza de’ loro numi; quindi le tradizioni. Dalle leggi, dalle religioni e dalle tradizioni progredì ogni umano sapere; che se non pertanto continuavano a commettersi al suono delle parole, non poteano propagarsi che a poche generazioni; da che l’età rende inferma la memoria, ambigue le lingue, ed infedeli le tradizioni. Ma il vincitore, troncando con