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indipendenza, sono gl’idoli dell’anima sua. Si strapperebbe il cuore dal petto, se liberissimi a lui non paressero i moti tutti del suo cuore. Questa dolce illusione lo consola, e quasi rugiada rinfresca la troppo bollente anima sua. Alla pietà filiale, all’amistà fraterna, all’imperioso amore, concede talvolta un filo ond’essere ritenuto; ma filo lungo, debole, mal sicuro contro l’impetuoso torrente di più maschie passioni. Ama la solitudine profonda: ivi meglio dispiega tutta la forza di quel ferace ingegno che ne’ suoi scritti trasfonde. La sua vasta memoria è cera nel ricevere, marmo nel ritenere. Amico fervido ma sincero, come lo specchio, che non illude, nè inganna. Intollerante per riflessione più che per natura. Delle cose patrie adoratore, oltre il giusto disprezzatore delle straniere. Talora parlatore felicissimo, e facondo, e talora muto di voce e di persona. Pare che l’esistenza non gli sia cara, se non perchè ne può disporre a suo talento: errore altrettanto dolce al suo cuore, quanto amaro a quello degli amici suoi.