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che darebbero ampia materia di scherno a rigorosi censori, che forse non sono meglio di noi; si facessero conoscere pubblicamente e senza indulgenza da chi si dice nostro amico, e in un tempo in cui la muta tomba ci toglie ogni possibilità di difesa, che direste, e qual sarebbe la vostra opinione intorno ad un tal uomo?

Mi si dice che uno scrittore imparziale e spassionato stia raccogliendo esatte notizie per compilare la vita di Foscolo. Egli rileverà, spero, più minutamente gli errori in cui siete incorso, e il vero scopo che guidò in questa occasione la vostra penna.

Mi sia intanto permesso di toccare qualche punto dell’opera vostra, scritto o senza conoscenza di causa, o dettato da un sentimento diametralmente opposto a quello dell’amicizia che dite di professare all’estinto.

A che serve il racconto dell’aneddoto di Greham? Volete voi forse divertire il pubblico, volete voi fornire materia di riso a tanti malevoli e nemici di Foscolo a spese sue?

Lo spiacevole affronto sofferto da Foscolo in quest’occasione poteva esser fatto ad ognuno, solo mi duole che l’aggressore non abbia avuto il