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al futuro; quindi l’esame delle cose esperimentate nel passato, il paragone fra le cose presenti, e la previdenza delle future; quindi la perpetua speranza e il perpetuo timore che dal cuore passano alla mente, e dalla mente nel cuore.
CAPITOLO II.
Ciaschedun uomo attrae sempre dagli altri, e diffonde sempre negli altri sentimenti e pensieri.
Per l’istinto di conservare una vita ch’ei non conosce se non in quanto la sente, l’uomo cerca sempre maggior numero e più forza di sensazioni; e però tende ad unire le proprie a quelle degli altri. E appunto questa coscienza ch’ei vive, generata dalle sensazioni, e la certezza ch’ei pensa, generata dall’esattissima distinzione, e dal paragone ch’egli naturalmente sa fare di tutte le sensazioni, attesa la diversità con cui ciascheduna lo scuote, gli fanno credere di poter giugnere alla certezza e coscienza di molte altre verità per le quali egli possa vivere meglio; onde cerca d’illuminare la propria ragione con quella degli altri. Così