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onestà; o sapremo almeno far senza di esse e tollerare nobilmente la loro perdita. Acquistiamo la stima di noi medesimi, fuggiamo ogni rimorso di delitto, ogni vergogna di vizio, e saremo sicuri della stima pubblica; che se fossimo malignati da chi non ci conosce saremo certamente lodati e compianti da coloro che hanno diviso con noi le sorti della vita e gli affetti del cuore; la nostra gloria non sarà splendida, ma la nostra memoria sarà sacra.

La somma di questo argomento che abbiamo volto in tre lezioni si è che le passioni sono agenti perpetui nell’uomo; che da queste passioni derivano le arti, che le arti offrono vari vantaggi e vari danni. Che i vantaggi inerenti ad ogni arte, non derivano che dalla natura dell’arte stessa, e sono sacri, puri, liberi per l’uomo che la professa, che i vantaggi accessori non derivando che dalla natura dell’arte; non dal commercio delle opinioni nella società, sono incerti e caduchi. Che per conseguenza la letteratura avendo per vantaggio inerente la soddisfazione dell’animo, è l’unico a cui si deve mirare nell’esercizio dell’arte; che la ricchezza e la gloria essendo vantaggi accessori e dipendenti dagli uomini e dal caso non devono prefiggersi per unica meta. In se-