Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
352 |
fini della vita lascerò a’ miei figliuoli e alla patria la preziosissima eredità di ricordarsi di me palpitando di desiderio e di riconoscenza. —
Ed ecco omai col termine di questo discorso terminata anche l’occasione ed il tempo di vivere in mezzo a voi; e certamente si agiata indipendente e tranquilla è la vita del professore nelle università, si nobile l’impiego di educare all’eloquenza e all’amore della patria la gioventù, si glorioso l’essere reputato cultore di quegl’ingegni che promettono di onorare un giorno l’Italia e di arricchire la vera e lodevole letteratura, ch’io se non avessi mirato che alle utilità degli agi e della gloria dovrei reputarmi infelice da che perdo imprevedutamente e ad un tratto gli emolumenti e l’onore che potessi sperar mai dagli studi. Ma perchè dopo molte e sventurate esperienze, dopo la osservazione di tutti i secoli, dopo mille lusinghe, mille perplessità, mille traviamenti della gioventù ho in tempo veduto che tuttociò che dipende dagli uomini e dall’accidente può esserci causa di piaceri e dolori di cui non possiamo essere a nostra posta regolatori e padroni, io ringrazio il genio e le lettere perchè mi hanno mostrata un’altra via la quale per mezzo degli studi può condurre ad un porto più onorato